Città Metropolitana di Bologna - Comuni di Casalecchio di Reno, Monte San Pietro, Sasso Marconi, Valsamoggia e Zola Predosa

Progetto DONNE IN-VIOLA Sulla responsabilità della violenza

Progetto cofinanziato con il contributo della Regione Emilia Romagna nell'ambito del bando per l'assegnazione di "“Contributi a sostegno di progetti rivolti alla promozione e conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere per l’anno 2020. (L.R. 6/2014 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere”, art.8 bis)”

Il progetto ruota attorno alla pubblicazione (realizzata grazie al contributo regionale ottenuto con lo scorso bando ed edita nel dicembre 2019 da Il Mulino) de La responsabilità della violenza, un volume che illustra il modello socioeducativo di contrasto della violenza contro le donne messo a punto dal 2014 a oggi dal Gruppo specialistico Violenza intrafamiliare di ASC InSieme, un coordinamento permanente costituito da operatrici di diversa professionalità - assistenti sociali, educatrici, mediatrici linguistico-culturali, operatrici di pari opportunità, facilitatrici di gruppi di auto-mutuo-aiuto - e di Area operativa - Minori e Famiglie, Adulte/i, Anziane/i, Disabilità - che offre consulenza e orientamento nelle situazioni di violenza intrafamiliare seguite all’interno di ASC InSieme.

Questo modello pone al centro il tema della responsabilità e della responsabilizzazione degli uomini (sia in termini culturali, con riferimento al sistema patriarcale di permessi/divieti; sia in termini materiali, con riferimento ai soggetti che agiscono violenza) e lo fa attraverso una disamina dei punti critici del Servizio Sociale e del problema di una “presa in carico” delle donne adeguata ed efficace. Dalla generalizzata sottovalutazione culturale del lavoro di cura, da cui la “relegazione” quasi esclusiva alle donne; alla prevalenza di donne che vi si rivolgono, da cui la tendenza a considerare tutto ciò che vi afferisce un “affare di donne”. E conseguentemente il rischio di reiterarvi, in particolare come operatrici, modelli comportamentali costruiti a partire dagli stereotipi di genere introiettati sin da bambine, come per esempio il “divieto di arrabbiarsi” che finisce per tradursi in “paura della rabbia” e quindi in forme inconsapevoli di “evitamento” della violenza come la negazione, la minimizzazione o l’eufemizzazione, che sono alla base della sottovalutazione del rischio di incolumità della donna; o come l’“educazione alla moderazione” che può portare a considerare l’empowerment personale una forma di “esaltazione”, con il risultato di limitarne la valorizzazione, anche in campo professionale, da cui la difficoltà di darsi autorevolezza, di puntare sulle proprie competenze, di difendere le proprie scelte, di essere quindi interlocutrici efficaci rispetto alla protezione e al sostegno delle donne e soggetti credibili e significativi all’interno della rete per il contrasto.

Quello che questo progetto propone è in sostanza un modo per migliorare le capacità di “presa in carico” delle donne da parte del Servizio Sociale, ma anche un importante lavoro culturale: cultura che dai Servizi si muove verso il territorio per trasmettere, attraverso un’esperienza pilota, un diverso modo di guardare e di affrontare la violenza.

Il progetto, realizzato grazie anche ad un ampissimo partenariato con realtà associative locali, prevede:

  • la realizzazione di attività di formazione su stereotipi di genere e metodologia della decostruzione attiva rivolte a educatrici e educatori (dell’educativa scolastica, territoriale, orientativa, di strada) impegnate/i negli interventi individuali e di gruppo con ragazze e ragazzi del territorio e a operatrici e operatori degli Sportelli d’Ascolto scolastici. Realizzazione di laboratori rivolti a ragazze e ragazzi per l’elaborazione di pratiche di contrasto smart.
    A1a: La formazione sarà rivolta a educatrici e educatori e operatrici e operatori degli Sportelli d’Ascolto scolastici e si svolgerà in forma di trasmissione di teorie e metodologie tratte dagli studi di genere (con il supporto dello strumento multimediale La casa sul filo rieditato grazie agli scorsi bandi regionali), dalle esperienze dei Centri Antiviolenza e dei Centri per uomini che agiscono violenza e attraverso la supervisione di casi.
  • la produzione e diffusione di microvideo animati con contenuti tratti dalla pubblicazione La responsabilità della violenza che illustra il percorso, l’esperienza e gli strumenti elaborati dal Gruppo Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia specialistico Violenza intrafamiliare di ASC InSieme, oltre a riferimenti teorici, narrazioni sulla violenza e sulle pratiche di contrasto.
  • il miglioramento della “presa in carico” socioeducativa del Servizio Sociale attraverso iniziative formative, lavoro di rete, condivisione di metodologie e di prassi, analisi di esperienze efficaci ed elaborazione di strumenti operativi con particolare riferimento a utenti migranti il cui numero risulta, negli accessi al Servizio Sociale, di gran lunga più alto rispetto a quello della popolazione nativa (9 su 11 dei casi di consulenza affrontati dal Gruppo specialistico Violenza intrafamiliare di ASC InSieme).


logo unione ucrls


SEDE LEGALE E AFFARI GENERALI
c/o Comune di Casalecchio di Reno
Via dei Mille n. 9 – 40033 Casalecchio di Reno (BO)
tel. 051 598111
e-mail: info@unionerenolavinosamoggia.bo.it

CODICE FISCALE: 91311930373
IBAN : IT 85 Y 02008 05403 000100764449
Partita Iva: 03466041203
PEC: unione.renolavinosamoggia@cert.cittametropolitana.bo.it



Menu principale